ITALIAN FOOD by Donna Impresa

ITALIAN FOOD

Eccellenze d’Italia in tavola – From farm to fork – TENDENZE DEL CONSUMO DI PASTA DA QUI AL 2050 SECONDO L’UNIONE ITALIANA FOOD.

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Un buon piatto di pasta non tramonterà mai, neanche guardando a scenari futuri e futuribili. Si continuerà a mangiare anche se in modo più consapevole, sostenibile e, in un’ottica di globalizzazione, con tante contaminazioni derivanti da cibi di altre culture gastronomiche. A delineare le principali tendenze che caratterizzeranno il futuro della pasta, da qui al 2050, è Unione Italiana Food che, interrogati sul futuro della pasta, invitando un panel di esperti (professori universitari, esperti in sostenibilità, giornalisti, medici nutrizionisti, pastai, designer, chef, food blogger, esperti di scenari futuri dell’alimentazione) hanno tracciato sei tendenze:

   * La prima tendenza è Pasta, amore e fantasia: la pasta, come alimento antistress. In pochi sanno che la Pasta fa davvero bene alla mente, all’umore, allo spirito e perché no, alla fantasia: sono infinite le idee che nascono per preparare un gustoso piatto di pasta, sperimentare nuovi abbinamenti, assecondare i nostri sapori preferiti. I carboidrati della pasta hanno effetti benefici sul sistema nervoso ed inoltre contengono il triptofano, un amminoacido che non solo migliora il sonno ma è anche precursore della serotonina, il neurotrasmettitore del piacere anche conosciuto come “ormone della felicità”.  La Pasta è dunque una vera e propria alleata del nostro umore e benessere fisico e psicologico. Ci aiuta a pensare, a concentrarci, a gestire lo stress, ad essere felici ed appagati. La dimostrazione di quanto essa sia importante per il nostro umore è l’effetto negativo che provocano le diete low-carb (sono quelle a basso contenuto in carboidrati) e dalle diete chetogeniche (privazione completa di carboidrati) nelle quali si rinuncia alla Pasta: questo vuol dire privarsi sia di nutrienti importanti, andando ad alterare senso di fame e sazietà, sia ridurre le prestazioni mentali e fisiche poiché i carboidrati sono i principali dispensatori di energia dell’organismo. Dobbiamo sapere che il cervello è un organo glucosio-dipendente, cioè necessita di glucosio per svolgere le sue attività, trasformandolo in energia.

* La seconda tendenza che emerge è “Io mangio classico”: la pasta così come la conosciamo oggi, con le sue ricette apprezzate in tutto il mondo, continuerà a essere un ‘classico’. La pasta di semola di grano duro avrà un ruolo importante nell’alimentazione del pianeta, portando avanti la bandiera della tradizione e della dieta mediterranea.

* La terza tendenza, “Io mangio etico” ha come slogan ‘pasta, verdure e sostenibilità’. Il futuro sarà sempre più dominato da un interesse per le diete a base vegetale. E la pasta verrà certamente “contaminata” da questa tendenza. Le ragioni di questa evoluzione sono legate certamente al crescente desiderio di stare bene e pensare di più alla nostra salute, ma fanno riferimento anche all’approccio più responsabile delle giovani generazioni che mettono la sostenibilità in testa alle loro scelte di vita.

* La quarta tendenza viene identificata con la frase “Io mangio globale”, e quindi “pasta fusion: un mondo di contaminazioni”. La pasta, rimanendo sé stessa, dovrà però essere aperta alle contaminazioni. Non solo quando esplorerà nuovi paesi e si presenterà a nuove culture gastronomiche, ma dovrà iniziare, presto, a farlo anche ‘in casa‘. Qui in Italia. Sono sempre di più – circa il 56% – gli italiani che si aprono ai cibi etnici, perché curiosi di sperimentare sapori e culture differenti. Mentre il 49% dei nostri connazionali pensa che alcune cucine etniche rappresentino una valida alternativa a quella italiana.

* La quinta tendenza esemplificata dalla frase “Io mangio semplice: all’insegna del ‘less is more“. Semplicità farà anche rima, sempre di più con qualità. L’imperativo sarà lavorare il meno possibile una materia prima di altissima qualità e accompagnare la pasta che se ne ricava con il miglior pomodoro, il miglior olio extravergine d’oliva, le migliori verdure, i migliori formaggi.

* La sesta tendenza “Io mangio consapevole”. Il futuro della pasta passa anche attraverso la corretta informazione. Oggi infatti viviamo schiacciati tra due tendenze, incoerenti fra loro ma altrettanto forti e radicate. Che si estremizzeranno (ancora di più) in futuro. Da una parte c’è il legittimo desiderio, da parte dei consumatori, di cercare e ricevere informazioni da chi produce gli alimenti e di scegliere sulla base di una migliore conoscenza del prodotto. Dall’altra però esiste un flusso continuo e incontrollato di fake news che confondono il consumatore, dicendo che un alimento fa bene o fa male sulla base di informazioni grossolane, spesso ideologiche, non di valore scientifico.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Dott.ssa Cristina Mariani

PASTA ITALIANA 100%

CHI LO DICE CHE LE BELLE DONNE NON MANGIANO LA PASTA?

Il marchio Barilla è un simbolo di ‘Made in Italy’ in tutto il mondo. una sola controindicazione: l’eccesso di bontà. Barilla rinnova la sua Pasta classica fatta con 100% Grano Italiano. Unendo due ingredienti semplicissimi, quali farina di semola di grano duro e acqua è possibile ottenere uno dei prodotti più conosciuti e amati del nostro paese: la Pasta. Una prelibatezza diventata ormai un segno distintivo della nostra nazione, imitata e fantasiosamente condita anche all’estero, nel tentativo di simulare i nostri primi piatti principali. Qualità della pasta, di cosa tenere conto?

Utilizzare materie prime di qualità per la produzione della pasta non è, per Barilla, solo una necessità produttiva in chiave competitiva. È, piuttosto, una responsabilità sociale ed etica che da oltre 140 anni la famiglia emiliana sente come propria: affonda le radici nella terra e nei campi di grano e nella cultura fondata sul rispetto del territorio, delle persone e dell’ambiente. Una responsabilità che nel tempo è diventata missione. Per la produzione del suo prodotto simbolo, la pasta, l’azienda utilizza esclusivamente grani duri di alta qualità, valorizzando laddove possibile filiere di approvvigionamento locali. Per i formati classici della pasta destinata al mercato italiano, Barilla utilizza grano 100% italiano selezionato, caratterizzato da alto contenuto proteico, elevata qualità del glutine, colore giallo dorato e basso contenuto di ceneri (sali minerali). La scelta di oggi è una nuova tappa in un percorso lungo più di 20 anni, volto a incrementare la qualità del grano duro italiano e valorizzare la filiera nazionale. Per Barilla l’origine non fa la qualità, ma è giusto che chi produce sia il più vicino possibile a chi coltiva. La nuova Pasta Barilla 100% Grano Duro Italiano è il risultato di un percorso fatto di investimenti, ricerca sulle sementi, collaborazioni con istituzioni e cooperative agricole nazionali. Alla base della nuova pasta la stretta collaborazione con mugnai, cooperative e consorzi, agricoltori e istituzioni che hanno scelto di far convergere i propri patrimoni di conoscenze, strumenti ed esperienze per valorizzare la filiera agricola italiana e dare vita a una produzione di altissima qualità. Barilla ha realizzato una pasta che integra quattro esclusive varietà di grani duri coltivate in 13 regioni italiane; forte di un continuo rinnovamento e ammodernamento di tutte le fasi della produzione, ha ridisegnato le geometrie dei principali formati, aumentandone spessori e diametri. Una catena del valore a supporto del Paese avviata negli anni Novanta e improntata, da un lato, al miglioramento del sistema agronomico nazionale, dall’altro volta a ottenere e produrre un grano italiano di ottima qualità. Grazie a ricerca, investimenti, contratti di filiera e in seguito alla sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa siglato a fine 2019 con il Ministero dell’Agricoltura per un ulteriore aumento degli acquisti di grano italiano, Barilla arriva oggi a uno straordinario risultato di prodotto, derivato di un processo ad alto valore aggiunto: sostegno delle aree d’Italia a minor sviluppo economico, attenzione al territorio e redistribuzione delle risorse alle comunità locali, riduzione dell’impatto ambientale attraverso pratiche agricole sempre più sostenibili.

Per saperne di più e scoprire i dieci punti che compongono il Protocollo d’Intesa: https://www.barilla.com/it-it/manifesto-del-grano-duro

Parità di genere: Barilla premiata con il Catalyst Award.

Il 17-18 marzo 2021 Barilla ha ricevuto il Catalyst Award per le iniziative che hanno permesso la valorizzazione della leadership femminile sul posto di lavoro e aumentato l’inclusione di tutti i suoi dipendenti nel mondo. È la prima azienda italiana ad aggiudicarsi il riconoscimento dedicato alla parità di genere. Dal 2013 al 2020 nell’azienda di Parma è aumentata dall’8% al 28% la rappresentanza di donne che riportano direttamente all’Amministratore delegato. Dal 2014 al 2020, inoltre, la presenza delle donne è cresciuta dal 23% al 36% anche nelle posizioni che rispondono direttamente al Global Leadership Team. Nelle posizioni che rispondono direttamente ai leader senior è passata dal 40% al 47%, e nelle posizioni di leadership a livello globale è passata dal 33% al 38%. Nel 2020 Barilla ha raggiunto la Gender Pay Equality per tutti i suoi dipendenti nel Mondo. A parità di qualifiche e mansioni, uomini e donne hanno lo stesso stipendio. E’ stata anche una delle prime aziende in Italia a porsi diversi obiettivi di inclusione, come la formalizzazione del lavoro flessibile in tutte le sue sedi, e la prima azienda italiana ad aderire agli standard di condotta ONU contro la discriminazione LGBTI sul lavoro. Catalyst è un’organizzazione no-profit, fondata nel 1962, che lavora con alcuni dei più potenti amministratori delegati del mondo e con le aziende leader per aiutare a costruire ambienti di lavoro in cui il talento femminile possa essere sempre più riconosciuto. Da oltre 30 anni conferisce i Catalyst Awards per premiare le iniziative delle aziende che promuovono la carriera femminile, in base al principio per cui il progresso delle donne è il progresso di tutti.

Quest’anno il tema dell’evento è stato “Progress Won’t Pause-Equity Can’t Wait”, per sottolineare gli sforzi continui e costanti delle organizzazioni impegnate nella diversità, nell’equità e nella inclusione. I dirigenti delle migliori aziende globali, stakeholder, governi, Ong e istituzioni educative si sono riuniti al Catalyst Award del 2021, presieduto da Julie Sweet, Ceo di Accenture. Più di 5mila sono stati i partecipanti all’evento virtuale, tra cui il Consiglio di Amministrazione di Catalyst e i Catalyst Ceo Champions For Change. “Siamo onorati di essere stati riconosciuti da Catalyst per il nostro impegno globale nel promuovere l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro, arricchito dal significativo raggiungimento della Gender Pay Equality in tutto il mondo Barilla” dichiara in una nota Claudio Colzani, Ceo della multinazionale della pasta. “Questo premio è un riflesso dell’impegno del Gruppo Barilla per promuovere la cultura della diversità e dell’inclusione nei nostri dipendenti, nei nostri partner e nelle comunità dove operiamo. C’è ancora molto da fare, ma continueremo con determinazione su questa strada per rendere l’azienda ancora più inclusiva

Donna Impresa, nella persona del suo Presidente Valeriana Mariani, esprime i più sinceri e vivi complimenti a Barilla per questo riconoscimento meritato per il grande lavoro messo in opera per realizzare una cultura aziendale davvero inclusiva.

Leggi tutto il servizio su https://www.yumpu.com/it/document/view/65853869/italian-food-eccellenze-ditalia-in-tavola-by-di-magazine

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